Speleo Club Ribaldone - Genova

20/03/2005: Grotta Milazzo

Domenica 20 Marzo-Grotta Milazzo. Prima uscita totalmente al femminile

Le sveglie suonano tutte contemporaneamente e Stefania-Bradipo-Missile (that’s incredibile!!!) balza per prima fuori da sacco stile crisalide che esce dal bozzolo perché la cerniera si è incastrata per l’ennesima volta….[@§*%&$@§!!!!!]

Preparativi di corsa perché Franco ci aspetta al Moss per le otto e mezza. Colazione dalla mamma e con la felicità di un fringuello con un’ala spezzata saltiamo sulle macchine in direzione Neill Moss. Siamo a circa 6 kilometri in linea d’aria dalla grotta. Venti minuti e siamo a destinazione dove Franco ci attende già in trepidazione. Nella macchina delle Pink speleo nel frattempo si vociferava di andare al Milazzo, alla quale siamo passate davanti nel viaggio.

Arrivati quindi al posteggio rendiamo partecipi Franco e gli altri dell’idea appena partorita, aspettiamo che i ragazzi si vestano e partano per il Moss, recuperiamo l’attrezzatura che occorre per il Milazzo e ci dirigiamo verso la galleria del cipollaio dopo la quale troveremo la grotta per l’uscita in rosa del gruppo Martel.

Ci cambiamo, foto di rito, iniziamo a salire, guadiamo il torrentello e ci arrampichiamo (o meglio, ci spalmiamo sulla neve nel tentativo di salire la china) per la salita innevata, e alla prima troviamo l’imbocco del Milazzo. Iniziamo già a perdere le forze dal ridere….

Il primo pozzo è già armato La nostra Lara apre le danze, Ilaria la segue a ruota e Stefania chiude il gruppo.

Alla base del pozzo abbandoniamo tutto quello che è superfluo e ci accingiamo a dirigerci verso la strettoia solo con imbrago e longes. Lara dice che è parecchio stretta, e lunga….Lampo di terrore che pervade lo sguardo che si incrocia tra Stefania e Ilaria. Iniziamo a percorrere il tragitto che ci porterà alla temibile strettoia. Pochi minuti e ci siamo. Summit per stabilire se proseguire o meno. Lara dice che è moooooolto stretto e moooooolto lungo….azz…..

Proviamo!!!

Stefania si infila per guardare, si ok, è stretto…ca§§o se è stretto….da fuori le altre chiedono notizie:

“Com’è?”

“§@ৣ%!!! Sempre più stretto!!!”

Non ce la puo’ fare, probabilmente se si spogliasse si spalmasse di sapone…boh…forse nemmeno così…no, troppa ansia, torna indietro.

Cambio e si infila Ilaria. Animale da strettoia, prosegue fino ad uno slargo e poi ritorna dalle altre che nel frattempo hanno desistito.

Skazzo a mille per non aver affrontato la strettoia ma oggi proprio non è giornata.
Si torna indietro non dopo aver passato un’oretta buona a parlare del più e del meno ed essersi congelate fino alle viscere.

Arriviamo alla base del pozzo e recuperiamo il materiale abbandonato. La prima a salire su corda è Bradipo-missile. Il pozzo scarica un casino e riuscire a non far cadere pietre è un’impresa ardua. Passato il frazionamento Ilaria-Lamu’ inizia a salire. Mentre sale Stefania si trova sopra di se uno spettacolo di luce che filtra dall’apertura superiore e decide di fermarsi a scattare qualche foto. Posizione assurda su corda per riuscire a fare l’inquadratura giusta, numero da circo nel tentativo di salvare la macchina fotografica da un volo giù dal pozzo ma la custodia non è altrettanto fortunata e vola giù, in prossimità di Lamu’ che la scambia per una pietra. Fortunatamente recupera la custodia e riusciamo a risalire. A ruota la segue Stefania-Lara Croft con sacco annesso. Pochi minuti e siamo fuori. Ultimi scatti alla bellissima uscita della grotta e anche la macchina fotografica di Ilaria tira le cuoia. Terza vittima delle viscere della terra.

Siamo fuori e c’è ancora da affrontare il pendio innevato prima di arrivare di nuovo al torrentello. Il leopard-skin-style funziona sempre, e arriviamo dall’altra parte.

Ci dirigiamo alle macchine, Stefania-Bradipo missile con l’entusiasmo di un lichene per aver subito la sconfitta, ma promette a se stessa che la prossima volta la deve fare, ansia o no la deve fare!

Cambio rapido e ci dirigiamo al bar a prendere qualcosa di caldo mentre aspettiamo che i ragazzi escano dal Moss.

Finito il rifocillamento risaliamo in macchina e risaliamo per Antona, viaggio immerso nella nebbia e finalmente giungiamo al posteggio dove troviamo già i ragazzi fuori a cambiarsi. Piccola sosta alla tana del lupo per qualcosa di caldo e risaliamo in macchina diretti a Genova per cenare. Il Cai Sanremo ci saluta ma al loro posto dovrebbe “subentrare” il San Giorgio, che pero’ alla fine non si aggrega per difficoltà riscontrate in un battuta esterna in quel di Forno.

Gambe sotto il tavolo, chiacchiere sciolte e la serata si conclude degnamente, o quasi, qualcuno sta ancora pesando alla strettoia…

Il Milazzo non dovrà attendere molto…